7° Lunedì Sostenibile | |
c/o:
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Comitato inquilini 1° quartiere umanitaria via Solari 40 |
OSPITI:
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Comitato inquilini 1° quartiere umanitaria via Solari 40 |
Roberto Brioschi | |
Carolina Pacchi | |
DRINK della serata:
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vino bianco |
tisana di menta fresca raccolta in montagna, lemon grass e stevia | |
SNACK:
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deliziose creme mediorientali da spalmare sul pane |
COMITATO INQUILINI 1° QUARTIERE UMANITARIA VIA SOLARI 40, ha illustrato l’intenzione di creare un orto comunitario come segno di rinascita da opporre allo stato di degrado in cui versa lo storico quartiere
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A questo scopo gli abitanti del quariere hanno già pulito l’ex bocciofila che versava in stato di abbandono,vogliono restituirla alla socialità, alla sostenibilità e creare una garden community. Il 1° quartiere umanitaria ha una parte importante nella storia di Milano, fu costruito in solo un anno, dal 1 aprile 1905 a fine marzo 1906 , su progetto dell’architetto Giovanni Broglio, costituisce uno degli esempi più alti dell’epoca in tema di case operaie: 11 edifici, 240 appartamenti con bagno per circa 1000 persone, più un ulteriore edificio adibito a sala conferenza, salone, teatro, lavatorio e scuola professionale. Al primo piano dei caseggiati c’erano negozi, cooperative operaie di consumo, la Bibblioteca Popolare, l’ Università Popolare e la Casa dei bambini organizzata secondo il metodo Montessori. Negli Anni Ottanta, dopo vicende travagliate, il quartiere è diventato proprietà del Comune che ha inizialmente operato in alcune palazzine delle ristrutturazioni delle parti comuni ma poi ha fermato i lavori. Abbiamo visitato il quartiere con il comitato: via via che gli appartemanti si svuotano le porte vengono murate, nella ex bibblioteca una grande buco, il tetto del teatro dove una volta si ballava è inagibile. Quale è l’intenzione del Comune? Il comitato ha intavolato un dialogo con il Comune, potete leggere i documenti sul loro sito, ma la risposta tarda ormai da anni. E’ una situazione , hanno spiegato, difficile, logorante. In questo contesto l’orto vuole essere uno strumento di coesione, di rinascita, di gioia e fare condivisi.
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ROBERTO BRIOSCHI, vicepresidente della associazione Civiltà contadina, una associazione di volontari per la salvaguardia della biodiversità che si è data la missione di salvare vecchie varietà storiche e locali di sementi da orto e alberi da frutto- ha comunicato la generosa intenzione di dare un appoggio tecnico al comitato inquilini per la creazione dell’orto comunitario. Si tratta di studiare il terreno e fare un progetto sinergico con la rotazione delle coltivazioni. Roberto ha ricordato l’importanza di difendere la qualità alimentare. “Quando mettete in un panino un “normale” pomodoro”, ha detto, “potreste benissimo mettere al posto del pomodoro un foglio di giornale aromatizzato al pomodoro, perchè si coltivano ormai per lo più qualità di pomodoro capaci di durare sul mercato “freschi” per settimane che sono sostanzialmente un ammasso di cellulosa, così come lo è la carta del giornale”. Le tante vecchie varietà agricole e contadine presenti nei piatti del pianeta stanno cedendo il passo a poche varietà commerciali e brevettate dalle multinazinali, spesso ibride, o peggio geneticamente modificate., che non si possono riprodurre se non pagando ricche roylaties alle multinazionali della farmo industria. Civiltà contadina si rivolge ai piccoli coltivatori e a chiunque, anche abitante in città, voglia esperimentare la coltivazioni di ortaggi e alberi da frutto ricchi di sapore e tradizione. Con lo slogan “il passato e il futuro del pianeta possono stare nelle mani di tutti, perchè sono piccoli semi” l’associazione offre semi di saporite specie antiche a chi si impegna a diventare “custode di semi”, ciòè a coltivare almeno una varietà in purezza e a portarla a produre dei semi da ridiffondere. Nelle inziative di Civiltà Contadina anche corsi per preservare le abilità contadine, tra cui: costruzione e restauro dei muri a secco, tecniche di bioedilizia con la terra cruda, tecniche di potatura, tecniche di coltivazione con metodo sinergico, orto-giardinoterapia.
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CAROLINA PACCHI , ricercatrice sui temi della pianificazione partecipata del territorio e autrice con i colleghi del politecnico di un libro collettivo: Per un altra città, rifessioni e proposte sull’urbanistica milanese (politecnica) ha fatto il punto sulla situazione del verde a Milano, 12 ,7 metri quadrati per abitante contando anche le aiuole spartitraffico (circa 35 ad Amsterdan, 96 a Stoccolma). Ha definito preoccupante la situazione di via Solari 40, ha invitato il comitato a fare network, a studiare come altre associazioni sono riuscite a superare situazioni difficili. Ha citato l’associazione “la città del sole – amici del parco Trotter” costituita nell’aprile del 1994 per conservare, tutelare e valorizzare l’intero patrimonio del Parco Trotter: ambientale, naturalistico, architettonico, didattico, culturale, quale bene irinunciabile specie per i bimbi- dai 0 ai 14 anni- che lo frequentano. Nel parco c’è una scuola dove i genitori si sono impegnati a gestire un orto, una fattoria, a dipingere i muri se necessario, per sostenere e sviluppare le attività didattiche ed educative della Scuola del Trotter promuovendo forme associative di cooperazione culturale e sociale. Carolina ha detto: “non bisogna mai smettere di chiedere al Comune, insistere, però allo stesso tempo è bene cercare di fare quello che si può da soli e prendere esempio dagli altri, creare rete, collaborazione”, ha invitato il comitato a visitare il Parco Trotter.